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Dal wabi-sabi giapponese nasce Blue of a kind

L’imperfezione come forma di bellezza, in Portanuova.

È la filosofia giapponese secondo la quale la bellezza sta nell’incompletezza, nell’imperfezione. È una visione del mondo legata all’autenticità, al così com’è.

Più i capi vengono indossati e vissuti, e quindi diventano imperfetti, maggiore è la loro desiderabilità. È l’approccio wabi-sabi del denim upcycle secondo Fabrizio Consoli che nel 2018 ha fondato il brand Blue of a kind.

Revolution of the existing in via Capelli 3
Tra Corso Como e piazza Gae Aulenti c’è il nuovo temporary store di Blue of a kind. Uno spazio allestito utilizzando solo materiali e arredi di recupero provenienti da sfilate e allestimenti di altri eventi. Una superficie di 80 mq che ospita la collezione genderless e seasonless tutta incentrata sul riutilizzo, sul “ciò che già esiste”.

Singolarità, unicità, sostenibilità
Non solo ogni singolo capo viene numerato e firmato dalla sarta che lo confeziona, ma quel capo preserva la sua storiae la sua unicità. Si lavora sul capo esistente, quindi la sua eredità viene mantenuta. Inoltre, il suo essere 100% upcycled fa sì che il suo DNA sia totalmente sostenibile. In questo modo, ogni pezzo è diverso e perfetto nella sua imperfezione.

Con questo nuovo capitolo Blue of a kind imprime la sua spinta green al progetto Portanuova, primo quartiere al mondo candidato LEED&WELL for Community. 

Ti aspettiamo da Blue of a kind.
In Portanuova, via Capelli 3.