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Webidoo Portanuova. La tecnologia a prova di tutti.

11/03/2022

Webidoo rivoluziona l’idea di negozio evolvendolo in un nuovo concept, da una parte proponendosi come store di elettronica di consumo per far provare i prodotti alla gente e dall’altra come uno studio di consulenza per guidare le aziende verso la digital transformation. Per parlarci del primo tech-experience store d’Europa, aperto in Portanuova, abbiamo incontrato Giovanni Farese, co-founder e general manager di Webidoo, il quale, tra racconti di deejay virtuali, robot di famiglia e personal trainer tascabili, ci ha presentato questo inedito format di semplificazione dell’accesso alle nuove tecnologie. Una casa dell’innovazione, Webidoo, che Giovanni ama definire Onlife, un ponte che a Portanuova unisce l’online all’offline.

PN: In una frase, qual è la mission di Webidoo?
GF: Semplificare l’accesso alle tecnologie.

PN: Dal sito si evince che siete una realtà inedita, da una parte uno store di elettronica di consumo aperto al pubblico, dall’altra una web agency che offre servizi e consulenza digitale alle aziende. Un negozio e un ufficio, due diverse realtà rivolte a due diversi target, unite dalla domanda di “digital”. Raccontaci il perché e il per come di questa scelta.
GF: Webidoo nasce 4 anni fa come una start up innovativa focalizzata su innovazione e digital transformation, lavorando sulla semplificazione al nostro pubblico delle migliori tecnologie digitali selezionate nel mondo. Un’utenza che comprende sia le piccole - medie aziende e i professionisti, che i consumatori appassionati di tecnologia ma troppo spesso travolti dalla mole di nuove uscite. Noi siamo un facilitatore rispetto alla ricerca e all’adozione delle tecnologie. Siamo presenti in diversi paesi europei e lavoriamo ad un’espansione negli USA.

PN: Siete una realtà italiana?
GF: Sì e per Webidoo l’Italia è il miglior scenario dove iniziare, perché il motore dell’economia nazionale sono proprio le piccole e medie imprese alle quali ci rivolgiamo.

PN: Avete forse preso a modello qualche realtà esistente, magari oltre oceano, o siete i primi ad adottare questa formula?
GF: Ad ora siamo gli unici. Esisteva in USA la B8TA che metteva in contatto i consumatori con i produttori tecnologici chiamiamoli di nicchia, noi siamo andati oltre includendo anche le imprese nella nostra platea di riferimento. Inoltre, il nostro store è retail 4.0, ovvero punta alla dematerializzazione del magazzino, esistente ma altrove rispetto al negozio. Siamo un’espressione di online e offline che amiamo chiamare Onlife, una formula try & buy orientata alla prova a casa anche tramite noleggio online prima dell’acquisto. Esiste anche una seconda opzione pay per use, ancora più contenitiva degli sprechi, che ti permette ad esempio di noleggiare una videocamera solo per il periodo delle vacanze. Si tratta di un modello molto diffuso nel nord Europa.

PN: A che punto della digital transformation siamo nel nostro Paese?
GF: Milano in Italia dovrebbe esserne il volano ma resta indietro rispetto alle altre capitali europee, perché spesso le piccole e medie imprese sono troppo egoriferite e focalizzate sugli obiettivi di business, senza orientare il proprio know how tecnologico al marketing perché comunichi al proprio pubblico: serve un partner che le sproni ad aggiornarsi. L’altro nostro target, il consumatore finale, è bombardato da una tale mole di novità che gli rende difficile riconoscere quello che davvero gli serve. Inoltre, molte tecnologie sono disponibili solo online e le persone si informano e si fanno guidare da tutorial e influencer non sempre affidabili. E non poter toccare con mano e sperimentare un prodotto è un limite ed un ostacolo alla decisione d’acquisto. Da noi invece si prova sempre prima di acquistare. Un trend, quello dei touchpoint fisici ed esperienziali, che gli stessi grandi brand stanno pian piano inserendo sul territorio. Quello della fisicità è un ritorno che mi ricorda la teoria dei corsi e ricorsi storici di Gianbattista Vico, che teorizzava il ripetersi degli eventi nel tempo secondo precise modalità.

PN: Sul vostro sito promettete “i prodotti più innovativi del panorama mondiale, quelli che portano le più avanzate tecnologie digitali nella vita di tutti i giorni.”
Per individuarli fate ricerca o selezionate i brand che si propongono?

GF: All’inizio avevamo un team scouting che cercava prodotti mentre oggi, grazie anche alla positiva reazione di brand asiatici e americani riguardo alla prova, i brand ci contattano spontaneamente e siamo noi a filtrare. Seguendo i trend del momento e cercando di anticipare quelli a venire, oggi lavoriamo tanto sulla robotica. Proponiamo ad esempio un robot che, grazie alla sua intelligenza artificiale orientata all’apprendimento quotidiano, “cresce” ogni giorno insieme alla famiglia che lo ospita, divenendone un membro attivo attraverso l’interazione coi bambini, ai quali, attraverso i tablet, il robot propone quiz, insegna nuove lingue e intrattiene. Abbiamo anche robot dedicati al gaming e presto avremo a servizio nello store degli assistant che accoglieranno i nostri clienti guidandoli alla scoperta dei vari spazi.

PN: Nell’elettronica di consumo quali sono le categorie bestseller?
GF: I giovani amano il gaming, a cui abbiamo dedicato un’intera area dello store. Gli adulti prediligono tutto quello che è smart mobility e fitness per allenarsi a casa, oltre ad oggetti di lifestyle. Alcuni sono indossabili come gli occhiali interattivi che interagiscono con device digitali o per la cucina, ad esempio Plantui, uno smart garden digitale per coltivare in autonomia un mini orto in casa propria (ha persino il controllo della luce del sole e delle fasi lunari).

PN: Per Sport & fitness si intendono cardiofrequenzimetri o i ciclocomputer?
GF: Intendo sistemi di stimolazione all’allenamento attraverso stimoli sonori e cromatici che fanno sudare, divertendosi: attraverso un’app si determina una scheda di allenamento, quindi si posizionano degli spot che si illuminano nella stanza, che può benissimo essere anche quella di un albergo, e ci si tiene in equilibrio al ritmo di queste luci, seguendo le indicazioni dell’app. Un po’ come una palestra da viaggio, che unisce lo sport al gaming, grazie all’esperienza immersiva di un visore VR.

PN: Quali sono le nuove frontiere? Forse una evoluzione dei device dedicati alle smart home?
GF: Tutto quello che prevede l’utilizzo di intelligenza artificiale. Dal nostro osservatorio quotidiano che è lo store, le persone sono sempre più consapevoli del fatto che la robotica semplifica le nostre vite, a partire ad esempio dagli assistenti vocali presenti nelle nostre case. Altro trend, non nuovo ma ritornato in crescita, è quello della stampa 3D, che permette di inviare oggetti quasi reali (basterà poi dar loro forma attraverso la stampa) via mail in un solo click, in ogni parte del mondo. Senza naturalmente dimenticare il metaverso, che richiederanno visori sempre più leggeri e intuitivi.

PN: Ricollegandoci a Vico, è un po’ un ritorno di Second Life?
GF: Anche di The Sims, che si basava sempre su vite virtuali parallele a quelle reali.

PN: Con il 5G come si evolveranno gli smartphone?
GF: Noi tutte le sere montiamo nello store un sistema che dà vita ad un deejay olografico incredibilmente realistico che si esibisce in un dj set per la gioia dei passanti e per dar fin da ora un assaggio degli ologrammi che animeranno l’elettronica di consumo. I cellulari punteranno al risparmio energetico mentre nuovi occhiali ci permetteranno di parlare al telefono, scattare foto e vedere video tenendo le mani in tasca. In generale, comunque, i processi di assimilazione e digestione di nuove tecnologie sono lenti, pensiamo alla guida autonoma, se ne parla ormai da decenni ma se ne attende ancora una reale e diffusa applicazione.

PN: Nel filmato sul vostro sito per l’opening dello store in Portanuova si intravede una microcar. E’ forse la mitica Isetta degli anni 50, progenitrice delle moderne city car?
GF: È la Microlino della svizzera Micro Mobility Systems, una full electric, tipo una micro Tesla. Non è ancora disponibile sul mercato ma un giorno da noi si potrà testare come qualsiasi altro prodotto.

PN: Come aiutate la digitalizzazione del terzo settore?
GF: Il progetto che verrà lanciato quest’anno riguarderà proprio il settore no profit, paradossalmente più sprovvisto di digital malgrado la sua visibilità debba appunto essere affidata alla Rete. Abbiamo in cantiere un progetto per riutilizzare dispositivi elettronici che accelerino pro bono la digitalizzazione del terzo settore, come prodotti smessi dal noleggio ma ancora attualissimi, dando una “second life” ai prodotti attraverso una pratica green.

PN: Parlaci dell’impegno di Webidoo nell’alfabetizzazione digitale.
GF: Abbiamo riservato nello store un’area Formazione e Informazione, per spiegare la blockchain e le criptovalute, realtà diffuse ma per molte persone ancora entità misteriose.

PN: Perché avete scelto Portanuova per il vostro primo tech experience store d’Europa?
GF: Tutti i nostri indicatori ci spingevano verso un’area pedonabile e di alto profilo e, visto che tra noi operatori del digital Portanuova è appunto soprannominata “digital district”, direi che la scelta è stata scontata. Ci siamo ovviamente anche subito riconosciuti nella doppia anima business e consumer del quartiere, che da una parte accoglie migliaia di professionisti ogni giorno in uffici ultramoderni, dall’altra è meta di cittadini che si godono il verde di BAM e il lifestyle dei locali. Stiamo lavorando anche per organizzare eventi di avvicinamento alle tecnologie testando i prodotti all’aria aperta (“eventi di quartiere”), cosa che faremo quest’estate con un telescopio digitale che si orienta automaticamente verso la stella o il pianeta che si desidera inquadrare.

PN: Guidaci all’interno del nuovo store
GF: È diviso per aree tematiche in continua evoluzione: Smart Mobility, abbiamo poi dei tavoli con prodotti lifestyle, aree Fitness, Gaming e Smart Home. Nel nostro Innovation Bar incontriamo i nostri clienti business, spesso professionisti in visita come consumatori ma che poi finiscono per interessarsi alle soluzioni d’azienda.
Per finire, lo spazio dedicato al nostro partner Grenke, per il noleggio a lungo termine di dispositivi tecnologici per l’impresa.

PN: Le green choice di Webidoo?
GF: I prodotti sono scelti anche in base ai loro materiali e standard costruttivi. Nel nostro store facciamo anche educazione, raccomandandoci di attivare la funzione nightshift sui device (elimina la luce blu dai nostri schermi a favore di tonalità più calde e rilassanti). E soprattutto sensibilizziamo le persone sul tema dell’inquinamento prodotto dalla Rete, in particolar modo dalla messaggistica, se pensate che 8 email producono la CO2 di un’auto che percorre 1km e un’azienda con 100 dipendenti che inviano 33 mail al giorno produce 13,6 t di CO2 equivalente a quella emessa in 13 viaggi di andata e ritorno tra Parigi e New York (fonte: AdnKronos Salute), capiamo bene l’importanza dell’educazione digitale.

PN: Volantino Webidoo solo online?
GF: Assolutamente sì.

webidoo.it

Webidoo Store è in via A. Vespucci 12, a due passi da piazza Gae Aulenti